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Buon Natale!

Scarica l’articolo di Carlo Casini, Natale festa della vita, pubblicato in “Avvenire” del 22 dicembre 1976. Ha un notevole valore storico (non era stata ancora approvata la legge 194, ma di quel testo si parla) e ci sono suggerimenti e inviti per noi e il nostro tempo…

Avrò cura di te – 32° premio internazionale

Bando del 32° concorso internazionale per studenti delle scuole superiori ed universitari. Scadenza: 21/3/2019. Il primo vincitore parteciperà entro Giugno 2019 ad un viaggio premio negli Stati Uniti per partecipare al Convegno Internazionale di Heartbeat International, rete mondiale di centri di aiuto alla gravidanza difficile, e visitare la città ospitante.

Scarica il pieghevole completo in PDF, con modulo di iscrizione.

Da diffondere soprattutto presso insegnanti ed educatori!

Firma per il reddito di maternità

Scarica qui il manifesto in PDF.

Silvana De Mari assolta!

«Sono stata assolta per le “offese alle persone omosessuali” perché è stato riconosciuto che parlare come ho parlato è stato un mio diritto, anzi è un mio dovere di medico. Quello che ho detto su questi argomenti si può dire!»

«L’omosessualità, termine improprio, visto che la sessualità è soltanto fra un uomo e una donna, è un comportamento biologicamente perdente. Sono la prima a riconoscere che è molto difficile uscirne, ma è altrettanto vero che gli ex gay sono più numerosi di coloro che si professano tali, anche se nessuno lo dice. È anche provato che i rapporti fra persone dello stesso sesso aumentano i rischi di malattie sessualmente trasmissibili, anche quelle come l’epatite A per molto tempo a noi sconosciuta. I gay sono il 2% della popolazione ma nel contempo rappresentano il 50% dei nuovi casi di Aids e l’80% dei nuovi casi di sifilide».

Affermazioni, queste, supportate da evidenze scientifiche che il Giudice non ha potuto ignorare. Ciò significa che è legittimo poter affermare che l’omosessualità non è una condizione permanente, che non è vero che si nasce gay e che tali si è costretti a restare per tutta la vita.

Oggi, anche grazie alle battaglie di Silvana De Mari, siamo forse tutti un po’ più liberi di andare contro il pensiero unico imposto dall’ideologia gender.

(Da NotizieProVita)

Ru486: se la Lombardia pensa a privatizzare l’aborto

L’assessore alla Sanità lombarda, Giulio Gallera (FI), ha dichiarato che potrebbe cambiare il percorso di ricovero previsto per l’aborto farmacologico, lasciando che la donna assuma la pillola in day hospital. Finora la Lombardia aveva seguito le indicazioni dell’AIFA, date le morti e i pericoli: «Sanguinavo, mi contorcevo e il mio bambino mi cadde fra le mani, lì sei veramente sola». Ecco come l’aborto fai-da-te copre il dramma dell’omicidio dei figli in grembo, imbarbarendo la società.

Leggi l’editoriale di Benedetta Frigerio su La Bussola Quotidiana.

Generazione Famiglia: “I nostri manifesti non sono offensivi!”

Tweet da Generazione Famiglia:

+++ ABBIAMO VINTO! +++
Lo IAP ha confermato: i nostri manifesti non sono offensivi!
@virginiaraggi ora chieda scusa: è offensivo solo difendere una pratica disumana come l’utero in affitto!
Noi andiamo avanti: l’utero in affitto è un crimine!
#StopUteroInAffitto

Taiwan boccia i “matrimoni” gay

Giuliano Guzzo su Notizie ProVita:

Niente “matrimonio” arcobaleno in Asia. Non subito, almeno. Taiwan, che sarebbe potuto diventare il primo Paese asiatico a legalizzare le “nozze” gay, ha infatti imboccato una strada ben diversa, anzi opposta. A sancirlo, un atteso referendum che, nelle intenzioni di alcuni, avrebbe dovuto spalancare le porte delle “nozze” alle coppie dello stesso sesso. Peccato che la maggioranza degli interessati, ossia dei cittadini, sia risultata di avviso diverso, con oltre 7.200.000 di essi che hanno votato per mantenere l’attuale definizione matrimoniale tra «un uomo e una donna», rispetto ai 2.700.000 dichiaratisi favorevoli al cambiamento della dicitura in «persone».

Leggi l’articolo completo su Notizie ProVita.

Stop Discriminating Down

Les droits de l’homme, c’est aussi pour les personnes porteuses de trisomie 21!

A l’occasion des 70 ans de la Déclaration universelle des droits de l’homme, célébrée le 10 décembre prochain, Stop Discriminating Down interpelle sur l’urgence pour les États de respecter la dignité et les droits des personnes porteuses de trisomie 21, victimes de discrimination prénatale.

Stop Discriminating Down alerte sur les dangers liés à la généralisation du dépistage prénatal de la trisomie 21. La détection prénatale de la trisomie 21 entraîne quasi-inéluctablement une interruption de grossesse. Ainsi une politique de dépistage de la trisomie 21 conduit à l’éradication progressive des enfants atteints de ce handicap d’origine génétique. Une telle politique traduit un message de rejet collectif à l’encontre des enfants handicapés. Elle est aussi violente et anxiogène pour leurs parents.

Les États qui ont mis en place une politique de dépistage prénatal de la trisomie 21 contribuent à violer silencieusement les droits de l’homme.

Le DPNI: Une aggravation du processus de discrimination

Stop Discriminating Down met en garde contre l’insertion dans les systèmes de santé de nombreux pays du Dépistage Prénatal Non-Invasif qui va aggraver la discrimination et l’atteinte aux droits de l’homme.

L’urgence de s’engager

C’est pourquoi Stop Discriminating Down diffuse des messages à l’approche du 10 décembre 2018, journée commémorant l’adoption de la Déclaration universelle des droits de l’homme il y a 70 ans.

Maintenant, c’est à vous de relayer cette campagne grâce aux réseaux sociaux: chaque citoyen peut aider à la prise de conscience des Nations-Unies et des États!

Stop Discriminating Down

Human rights are also for persons with Down Syndrome!

On the occasion of the 70th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights, which is celebrated on next December 10th, Stop Discriminating Down urges States to respect the dignity and rights of persons with Down syndrome, who are victims of prenatal discrimination.

Stop Discriminating Down alerts on the dangers related to the generalization of prenatal screening for Down syndrome. Indeed, prenatal testing of Down syndrome almost inevitably leads to termination of pregnancy. Thus, a Down syndrome screening policy leads to the progressive eradication of children with this genetic disability. Such a policy reflects a collective rejection message against children with disabilities. It is also violent and anxious for their parents.

States that are implementing a prenatal screening policy for Down syndrome contribute to silently violating human rights.

NIPT: The discrimination process gets worse

Stop Discriminating Down warns against the Non-Invasive Prenatal Test, currently implemented into public healthcare programmes, as that will aggravate discrimination and human rights violations.

It is becoming urgent to get involved

Therefore, Stop Discriminating Down is spreading messages as we approach December 10th, 2018 – the day commemorating the adoption of the Universal Declaration of Human Rights 70 years ago.

Now it is up to you to relay this campaign through social networks: every citizen can help raise awareness of the United Nations and the States!

Stop Discriminating Down

«I giudici di Milano negano la madre per via giurisprudenziale»

«Lasciano sconcertati le farneticanti motivazioni con le quali il Tribunale di Milano ha imposto al Comune di Milano di trascrivere l’atto di nascita di due gemelle ottenute da utero in affitto in California e portate in Italia da una coppia di due uomini», dichiara Massimo Gandolfini, leader del Family Day.

«Nel sostenere che non ci sono dati che attestino la rilevanza dell’orientamento sessuale dei genitori per la crescita dei bambini, i giudici fingono di non sapere che questo c’entra poco o nulla con il fatto che la madre viene negata per via giurisprudenziale», prosegue Gandolfini. «Peraltro, le ricerche scientifiche sul ruolo fondamentale delle figura materna nella crescita e nella strutturazione della personalità di qualunque bambino esistono, eccome! Non si sostituiscano quindi i giudici al legislatore e a decenni di ricerca sulla biologia, la psicologia e l’antropologia umana».

Commento di Mario Adinolfi:

A Milano seconda sentenza in pochi giorni pro utero in affitto. Due uomini hanno comprato due ovuli di una giovane donna che per soldi in condizioni di necessità si è fatta depredare, li hanno fecondati ognuno con il suo seme, hanno affittato l’utero di un’altra donna che sempre per necessità ha partorito le due bimbe, che i due uomini acquirenti hanno fatto in modo non avessero alcun contatto con la madre e i giudici di Milano dicono che si può fare, che quelle bimbe non hanno nessuna mamma ma in virtù della transazione commerciale hanno due papà. Perché fanno sentenze così platealmente contro la legge? Perché il 6 novembre scorso il pg di Cassazione ha chiesto la cancellazione delle sentenze pro utero in affitto e la Cassazione deciderà entro dicembre. I magistrati ideologizzati vogliono orientare la decisione della Cassazione. Ma un popolo resiste in nome del diritto dei bambini ad avere la mamma.