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Solidarietà al Centro di Aiuto alla Vita di Bergamo e alla sua Presidente Anna Rava Daini

Roma, 5 febbraio 2019

Il MpV esprime tutta la propria solidarietà al Centro di Aiuto alla Vita di Bergamo e alla sua Presidente Anna Rava Daini, per gli ingiusti e arroganti attacchi subiti dall’associazione NonUnadiMeno. La tracotanza con cui NonUnadiMeno pretende di impedire il convegno organizzato a Bergamo il 9 febbraio 2019 dal titolo “Nascere a Bergamo: presente e prospettive future”, è veramente pittoresca e grottesca. Viene da ridere, se non fosse per il tempo che si perde a riportare le cose alla realtà. Infatti, a parte l’atteggiamento chiuso e gretto con cui si vuole zittire e cancellare il pensiero altrui, ciò che più colpisce sono gli smodati e infondati attacchi al Centro di Aiuto alla Vita definito “associazione che più rappresenta in modo netto ed esplicito una visione assolutamente e soltanto ideologica, chiusa e anacronistica”. Niente di più menzognero. I Centri di Aiuto alla Vita, che in Italia sono 342, in collaborazione con la donna, hanno aiutato a nascere in poco più di 40 anni oltre 200.000 bambini, condividendo le difficoltà elle loro mamme, offrendo anche un’amicizia durevole che ha superato la solitudine della donna e ricevendo sempre il ringraziamento delle madri. I CAV hanno fatto quello che dovrebbero fare i consultori pubblici. La stessa legge 194, pur nella sua integrale ingiustizia, manifesta una “preferenza per la nascita”: basta rileggere gli artt. 1, 2 e 5.

Forse non si deve ricordare che nella gravidanza i soggetti sono due: madre e figlio? Forse dà fastidio che si parli del figlio concepito come un essere umano, come uno di noi? Evidentemente sì. E allora non si può non ricordare che è proprio la scienza moderna che, superando vecchie credenze e fantasiose supposizioni, ci dice che il concepito è “l’essere umano nella fase più giovane della sua esistenza”; non si può non ricordare che la Corte Costituzionale nella sentenza n. 35 del 1997 ha dichiarato che nell’art. 1 della legge 194 «è ribadito il diritto alla vita del concepito» e che il Comitato Nazionale per la Bioetica, per tre volte – in modo chiaro e argomentato – ha ripetuto che il concepito è un essere umano a pieno titolo, è uno di noi.

È evidente che le rabbiose manifestazioni di NonUnadiMeno sono i colpi di coda di una cultura arroccata sul passato e che non tiene conto della vera libertà della donna.

Grazie al Centro di Aiuto alla Vita di Bergamo e a tutti i Centri di Aiuto alla Vita d’Italia.

Marina Casini Bandini, Presidente del Movimento per la Vita Italiano

Aderisce anche il Movimento per la Vita della Valle Cavallina.

2 papà, una bambina: ombre sul candidato sindaco 5 stelle a Bergamo

Raffaella Frullone su La Nuova Bussola Quotidiana:

Il candidato sindaco 5 Stelle di Bergamo Nicholas Anesa non fa mistero di avere insieme al convivente una bambina. Ma tace sul ricorso all’utero in affitto. E soprattutto su chi sia la madre della piccola e a quale titolo parli di due papà. Eppure gli indizi portano a una clinica californiana considerata il “paradiso” della maternità surrogata. Un silenzio che si unisce a quello della “bianca” Bergamo, che non sembra neppure interrogarsi.

Leggi l’articolo completo qui.

Eluana Englaro (25/11/1970 – 9/2/2009)

Eluana Englaro in un’immagine d’archivio. STEFANO CARDINI / ARCHIVIO / ANSA / PAL

Trump contro l’aborto tardivo

«Non potrebbe esserci contrasto maggiore con la bella immagine di una madre che tiene in braccio il suo bambino rispetto alle agghiaccianti immagini che nel nostro Paese si sono viste pochi giorni fa. I parlamentari dello Stato di New York hanno applaudito con gioia per l’approvazione di una legge che permette a un bambino di essere strappato dal ventre materno pochi istanti prima della nascita. Sono bambini che vivono, sentono, che non avranno mai la possibilità di condividere il loro amore e i loro sogni con il mondo. E poi abbiamo anche avuto il caso del governatore della Virginia che ha dichiarato di non avere obiezioni a che un bambino venga giustiziato subito dopo la nascita. Per questo, per difendere la dignità di ogni persona, chiedo al Congresso di approvare una legislazione che proibisca l’aborto tardivo di bambini che possono provare dolore nel seno materno. Lavoriamo insieme per costruire una cultura che tuteli con amore la vita innocente. E riaffermiamo una fondamentale verità: tutti i bambini, nati e non nati, sono fatti a sacra immagine di Dio».

Donald Trump, discorso allo stato dell’Unione, 5 febbraio.

Da Tempi.

Aborto, approvata in Regione Liguria la mozione “pro-vita”

A maggioranza il consiglio regionale della Liguria stamani 5 febbraio 2019 a Genova ha approvato una mozione che impegna la Giunta Toti a «attuare la parte a tutela della maternità della legge 194 per salvaguardare la vita». Sono stati 17 i voti favorevoli (centrodestra), 6 i contrari (Pd) e 5 gli astenuti (M5S e un consigliere di Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria).

Articolo completo su Il Secolo XIX.

«Italiani pro eutanasia»? Una balla

«Eutanasia, 73% degli italiani a favore»? Colossale fake news di Eurispes e radicali.
Il sondaggio di Eurispes conferma che gli italiani sono contrari all’eutanasia, tranne in un caso: quello di morte cerebrale. Cioè quando il paziente è morto.

Leone Grotti su Tempi.

Colossale fake news sui giovani cattolici “trumpiani”

E alla fine anche il New York Times è stato costretto a scusarsi con il giovane Nick Sandmann e con gli altri studenti del liceo cattolico di Covington, dopo averli insultati insieme al resto del gotha mediatico americano per un intero fine settimana. Ma il caso dei «giovani cattolici bianchi elettori di Trump che assaltano un nativo americano alla Marcia per la vita» non può essere frettolosamente derubricato a «errore». Perché rivela in modo magistrale che cosa sono davvero le «fake news» e in quale assurdo stato di isteria collettiva sono sprofondati gli Stati Uniti, coinvolgendo purtroppo non solo gli odiatori di professione di Donald Trump e dei suoi malcapitati elettori, ma anche la Chiesa cattolica.

Leggi l’articolo completo di Leone Grotti su Tempi.

“Un provvedimento inumano”. Il vescovo di Pavia sull’aborto tardivo di New York

Pubblichiamo alcuni estratti dell’editoriale del vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti (nella foto), comparso sul settimanale Il Ticino dell’1 febbraio 2019:

Sono giorni in cui è accaduto un altro fatto terribile, nel silenzio di quasi tutta la stampa: lo scorso 22 gennaio lo Stato di New York ha democraticamente approvato una legge che permette l’aborto fino al nono mese, quando ormai il bambino è pienamente tale, e lo permette per cause molto generiche (la salute della madre, anche in senso psicologico, le gravi malformazioni del feto, ormai bambino). Se fosse nota a tutti la pratica con cui si realizza l’“aborto tardivo”, un vero e proprio infanticidio, molti probabilmente sarebbero inorriditi.
Accanto alla strage dei migranti che muoiono nelle traversate nel deserto e nei gommoni stipati dagli scafisti, c’è la silenziosa strage degli innocenti che non vedranno mai la luce, c’è la possibilità, ormai per legge, almeno nello Stato di New York, di praticare infanticidi, come nell’antica Grecia. Chiunque non ha rinunciato alla propria umanità e al proprio cuore, dovrebbe sentire l’esigenza di alzare la voce non solo a difesa dei migranti e degli sfruttati del mondo moderno e ricco, ma anche per esprimere lo sgomento di fronte a un uomo che agisce come arbitro assoluto della vita, che considera il frutto del grembo una proprietà della donna.

Articolo completo su www.iltimone.org

Utero in affitto. Cassazione: è sempre un reato, anche se fatto gratuitamente

«Finita la grande menzogna. Smascherati gli avvelenatori del pozzo. Se confermato quanto sta circolando in queste ore sul web, la Cassazione riconosce la verità per cui da sempre ci impegniamo: l’utero in affitto è sempre e comunque un reato».

Toni Brandi e Jacopo Coghe su NotizieProVita.

Papa Francesco, l’uccisione dei concepiti con l’avallo degli Stati mina la giustizia

“Prendersi cura della vita esige che lo si faccia durante tutta la vita e fino alla fine. Ed esige anche che si ponga attenzione alle condizioni di vita: la salute, l’educazione, le opportunità lavorative, e così via; insomma, tutto ciò che permette a una persona di vivere in modo dignitoso”.
Il Papa lo ha detto ricevendo in udienza i Membri del Consiglio direttivo del Movimento per la Vita italiano, in occasione della 41ª Giornata nazionale per la vita, che sarà celebrata in tutte le diocesi domani, domenica 3 febbraio 2019, sul tema «È vita, è futuro».
Ogni cittadino quindi deve essere coinvolto nella difesa della vita.
“La difesa della vita ha il suo fulcro nell’accoglienza di chi è stato generato ed è ancora custodito nel grembo materno, avvolto nel seno della madre come in un amoroso abbraccio che li unisce. Ho apprezzato il tema scelto quest’anno per il Concorso europeo proposto alle scuole: «Mi prendo cura di te. Il modello della maternità». Invita a guardare al concepimento e alla nascita non come a un fatto meccanico o solo fisico, ma nell’ottica della relazione e della comunione che unisce la donna e il suo bambino”, ha detto il Papa ed ha aggiunto: “Spegnere volontariamente la vita nel suo sbocciare è, in ogni caso, un tradimento della nostra vocazione, oltre che del patto che lega tra loro le generazioni, patto che consente di guardare avanti con speranza. Dove c’è vita, c’è speranza! Ma se la vita stessa viene violata nel suo sorgere, ciò che rimane non è più l’accoglienza grata e stupita del dono, bensì un freddo calcolo di quanto abbiamo e di ciò di cui possiamo disporre. Allora anche la vita si riduce a bene di consumo, da usare e gettare, per noi stessi e per gli altri. Come è drammatica questa visione, purtroppo diffusa e radicata, presentata anche come un diritto umano, e quante sofferenze causa ai più deboli dei nostri fratelli!”.
Con un particolare ringraziamento al lavoro del Movimento per la vita con i suoi centri di assistenza il Papa ha poi aggiunto: “Nella vostra azione culturale avete testimoniato con franchezza che quanti sono concepiti sono figli di tutta la società, e la loro uccisione in numero enorme, con l’avallo degli Stati, costituisce un grave problema che mina alle basi la costruzione della giustizia, compromettendo la corretta soluzione di ogni altra questione umana e sociale”.

Articolo completo di Angela Ambrogetti su acistampa.

Messaggio completo del papa qui.