“Nel condividere pienamente quanto affermato dall’Arcivescovo di Reims, S.E. Mons. Éric de Moulins-Beaufort, e dal Vescovo Ausiliare, S.E. Mons. Bruno Feillet, in relazione alla triste vicenda del Sig. Vincent Lambert, desideriamo ribadire la grave violazione della dignità della persona, che l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione comportano. Lo “stato vegetativo”, infatti, è stato patologico certamente gravoso, che tuttavia non compromette in alcun modo la dignità delle persone che si trovano in questa condizione, né i loro diritti fondamentali alla vita e alla cura, intesa come continuità dell’assistenza umana di base.
L’alimentazione e l’idratazione costituiscono una forma di cura essenziale sempre proporzionata al mantenimento in vita: alimentare un ammalato non costituisce mai una forma di irragionevole ostinazione terapeutica, finché l’organismo della persona è in grado di assorbire nutrizione e idratazione, a meno che non provochi sofferenze intollerabili o risulti dannosa per il paziente.
La sospensione di tali cure rappresenta, piuttosto, una forma di abbandono del malato, fondata su un giudizio impietoso sulla sua qualità della vita, espressione di una cultura dello scarto che seleziona le persone più fragili e indifese, senza riconoscerne l’unicità e l’immenso valore. La continuità dell’assistenza è un dovere ineludibile.
Auspichiamo, dunque, che possano essere trovate al più presto soluzioni efficaci per tutelare la vita del Sig. Lambert. A tale fine, assicuriamo la preghiera del Santo Padre e di tutta la Chiesa”.
Fonte: qui.
Posted: Maggio 21, 2019 by admin
Dichiarazione congiunta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e la Pontificia Accademia per la Vita sul caso del Sig. Vincent Lambert
“Nel condividere pienamente quanto affermato dall’Arcivescovo di Reims, S.E. Mons. Éric de Moulins-Beaufort, e dal Vescovo Ausiliare, S.E. Mons. Bruno Feillet, in relazione alla triste vicenda del Sig. Vincent Lambert, desideriamo ribadire la grave violazione della dignità della persona, che l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione comportano. Lo “stato vegetativo”, infatti, è stato patologico certamente gravoso, che tuttavia non compromette in alcun modo la dignità delle persone che si trovano in questa condizione, né i loro diritti fondamentali alla vita e alla cura, intesa come continuità dell’assistenza umana di base.
L’alimentazione e l’idratazione costituiscono una forma di cura essenziale sempre proporzionata al mantenimento in vita: alimentare un ammalato non costituisce mai una forma di irragionevole ostinazione terapeutica, finché l’organismo della persona è in grado di assorbire nutrizione e idratazione, a meno che non provochi sofferenze intollerabili o risulti dannosa per il paziente.
La sospensione di tali cure rappresenta, piuttosto, una forma di abbandono del malato, fondata su un giudizio impietoso sulla sua qualità della vita, espressione di una cultura dello scarto che seleziona le persone più fragili e indifese, senza riconoscerne l’unicità e l’immenso valore. La continuità dell’assistenza è un dovere ineludibile.
Auspichiamo, dunque, che possano essere trovate al più presto soluzioni efficaci per tutelare la vita del Sig. Lambert. A tale fine, assicuriamo la preghiera del Santo Padre e di tutta la Chiesa”.
Fonte: qui.
Category: Chiesa, Fine vita
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