Questo articolo ha il fine di estraniarsi nettamente dalle premonizioni e, certamente, dalle descrizioni diffuse per la maggior parte da coloro che Verona l’hanno vista mediante uno schermo, sia esso bacheca social, home page di qualche testata giornalistica, talk show e via dicendo. Vorrei scrivere quanto ho visto, sentito e vissuto personalmente in qualità di uditrice, ma prima di tutto in quanto essere umano, al quale è stato fatto il dono della vita; di figlia, frutto dell’unione sponsale di un padre e di una madre; di donna, poiché ogni cellula del mio organismo contiene traccia della mia identità sessuale XX, in dotazione fin dalla nascita e oggettivamente innegabile; di moglie, perché ho liberamente scelto di amare e lasciarmi amare; di potenziale madre, per i figli che Dio vorrà donarci; di componente essenziale, alla pari di mio marito, del nucleo familiare nato da sei mesi esatti, parte di uno Stato, cellula viva di un popolo; di bioeticista, integralmente devota al bene, al bello e al vero, insito in problematiche che ci interrogano sulle origini, sulla natura mortale, in definitiva, sull’identità umana; di cittadina del mondo, essere in relazione. (…)
Leggi l’articolo completo di Giulia Bovassi su Il pensiero forte.
Posted: Aprile 6, 2019 by admin
Quel che, di Verona, è fin troppo visibile
Questo articolo ha il fine di estraniarsi nettamente dalle premonizioni e, certamente, dalle descrizioni diffuse per la maggior parte da coloro che Verona l’hanno vista mediante uno schermo, sia esso bacheca social, home page di qualche testata giornalistica, talk show e via dicendo. Vorrei scrivere quanto ho visto, sentito e vissuto personalmente in qualità di uditrice, ma prima di tutto in quanto essere umano, al quale è stato fatto il dono della vita; di figlia, frutto dell’unione sponsale di un padre e di una madre; di donna, poiché ogni cellula del mio organismo contiene traccia della mia identità sessuale XX, in dotazione fin dalla nascita e oggettivamente innegabile; di moglie, perché ho liberamente scelto di amare e lasciarmi amare; di potenziale madre, per i figli che Dio vorrà donarci; di componente essenziale, alla pari di mio marito, del nucleo familiare nato da sei mesi esatti, parte di uno Stato, cellula viva di un popolo; di bioeticista, integralmente devota al bene, al bello e al vero, insito in problematiche che ci interrogano sulle origini, sulla natura mortale, in definitiva, sull’identità umana; di cittadina del mondo, essere in relazione. (…)
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Category: Dal concepimento, Eventi, Famiglia
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