La Presidente del Movimento Per la Vita Italiano, Marina Casini, commenta la recente raccolta firme per il referendum per introdurre l’eutanasia legale: “è un’altra nube scura che i radicali fanno piombare sul nostro Paese. Purtroppo non c’è da stupirsi visto che la mentalità eutanasica è già tutta ricompresa nella cultura abortista”. La Presidente sottolinea infatti che: “si tratta ugualmente di negare il valore della vita umana nell’estrema fragilità. L’autodeterminazione è il paravento che serve a legittimare la cultura dello scarto a tutto danno della vera libertà e dell’autentica solidarietà, dentro un impasto di paura, ignoranza, solitudine, scarsità di aiuti, carenza di risposte adeguate ai reali bisogni, ecc. Nessuno vorrebbe avere a che fare con malattia e disabilità gravi. Per questo in molti pensano che prevarrà l’inganno dell’ideologia radicale. Staremo a vedere”.
La Presidente, tuttavia, ricorda che questa “non sarebbe la sconfitta da temere di più, perché queste battaglie implicano tempi lunghi per realizzare le condizioni culturali del cambiamento. Ben più amara sarebbe la nostra incapacità di realizzare una mobilitazione generale, in unità di intenti e di strategie, in spirito collaborativo e propositivo, senza dispersioni o protagonismi, che fronteggi questa nuova ondata ideologica contro la vita umana per rilanciare ancora più in alto il valore di ogni uomo, sano o malato che sia”.
Posted: Agosto 18, 2021 by admin
Comunicato stampa sulla raccolta delle firme per il referendum pro eutanasia
La Presidente del Movimento Per la Vita Italiano, Marina Casini, commenta la recente raccolta firme per il referendum per introdurre l’eutanasia legale: “è un’altra nube scura che i radicali fanno piombare sul nostro Paese. Purtroppo non c’è da stupirsi visto che la mentalità eutanasica è già tutta ricompresa nella cultura abortista”. La Presidente sottolinea infatti che: “si tratta ugualmente di negare il valore della vita umana nell’estrema fragilità. L’autodeterminazione è il paravento che serve a legittimare la cultura dello scarto a tutto danno della vera libertà e dell’autentica solidarietà, dentro un impasto di paura, ignoranza, solitudine, scarsità di aiuti, carenza di risposte adeguate ai reali bisogni, ecc. Nessuno vorrebbe avere a che fare con malattia e disabilità gravi. Per questo in molti pensano che prevarrà l’inganno dell’ideologia radicale. Staremo a vedere”.
La Presidente, tuttavia, ricorda che questa “non sarebbe la sconfitta da temere di più, perché queste battaglie implicano tempi lunghi per realizzare le condizioni culturali del cambiamento. Ben più amara sarebbe la nostra incapacità di realizzare una mobilitazione generale, in unità di intenti e di strategie, in spirito collaborativo e propositivo, senza dispersioni o protagonismi, che fronteggi questa nuova ondata ideologica contro la vita umana per rilanciare ancora più in alto il valore di ogni uomo, sano o malato che sia”.
Category: Fine vita, Leggi, MpV
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