Papa Francesco parla di eutanasia e critica le ingerenze. Insorgono i radicali.
Rosario Livatino è un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni. In una conferenza, riferendosi alla questione dell’eutanasia, e riprendendo le preoccupazioni che un parlamentare laico del tempo aveva per l’introduzione di un presunto diritto all’eutanasia, egli faceva questa osservazione: «Se l’opposizione del credente a questa legge si fonda sulla convinzione che la vita umana […] è dono divino che all’uomo non è lecito soffocare o interrompere, altrettanto motivata è l’opposizione del non credente che si fonda sulla convinzione che la vita sia tutelata dal diritto naturale, che nessun diritto positivo può violare o contraddire, dal momento che essa appartiene alla sfera dei beni “indisponibili”, che né i singoli né la collettività possono aggredire».
Queste considerazioni sembrano distanti dalle sentenze che in tema di diritto alla vita vengono talora pronunciate nelle aule di giustizia, in Italia e in tanti ordinamenti democratici. Pronunce per le quali l’interesse principale di una persona disabile o anziana sarebbe quello di morire e non di essere curato; o che – secondo una giurisprudenza che si autodefinisce “creativa” – inventano un “diritto di morire” privo di qualsiasi fondamento giuridico, e in questo modo affievoliscono gli sforzi per lenire il dolore e non abbandonare a se stessa la persona che si avvia a concludere la propria esistenza.
(Tratto dal discorso del santo padre Francesco ai membri del Centro studi “Rosario Livatino”, 29/11/2019)
Posted: Novembre 30, 2019 by admin
Il Papa contro i giudici che creano “nuovi diritti”
Papa Francesco parla di eutanasia e critica le ingerenze. Insorgono i radicali.
(Tratto dal discorso del santo padre Francesco ai membri del Centro studi “Rosario Livatino”, 29/11/2019)
Category: Chiesa, Fine vita
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