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“Un provvedimento inumano”. Il vescovo di Pavia sull’aborto tardivo di New York

Pubblichiamo alcuni estratti dell’editoriale del vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti (nella foto), comparso sul settimanale Il Ticino dell’1 febbraio 2019:

Sono giorni in cui è accaduto un altro fatto terribile, nel silenzio di quasi tutta la stampa: lo scorso 22 gennaio lo Stato di New York ha democraticamente approvato una legge che permette l’aborto fino al nono mese, quando ormai il bambino è pienamente tale, e lo permette per cause molto generiche (la salute della madre, anche in senso psicologico, le gravi malformazioni del feto, ormai bambino). Se fosse nota a tutti la pratica con cui si realizza l’“aborto tardivo”, un vero e proprio infanticidio, molti probabilmente sarebbero inorriditi.
Accanto alla strage dei migranti che muoiono nelle traversate nel deserto e nei gommoni stipati dagli scafisti, c’è la silenziosa strage degli innocenti che non vedranno mai la luce, c’è la possibilità, ormai per legge, almeno nello Stato di New York, di praticare infanticidi, come nell’antica Grecia. Chiunque non ha rinunciato alla propria umanità e al proprio cuore, dovrebbe sentire l’esigenza di alzare la voce non solo a difesa dei migranti e degli sfruttati del mondo moderno e ricco, ma anche per esprimere lo sgomento di fronte a un uomo che agisce come arbitro assoluto della vita, che considera il frutto del grembo una proprietà della donna.

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